Museo del patrimonio amazigh

Questo museo, aperto nel 2000, presenta oggetti e collezioni del patrimonio marocchino. Prima, una serie di foto di Saïd Aoubraim, nativo e insegnante di Agadir, sui granai collettivi. Poi, in un’altra stanza, vediamo una presentazione degli utensili utilizzati per estrarre l’olio di argan e degli oggetti di terracotta utilizzati per conservare il cibo. Una grande mostra è anche dedicata all’architettura delle oasi di Salima Naji. Infine, il museo ha una meravigliosa collezione di gioielli berberi. Inoltre, il museo è organizzato con gusto, messo in scena da Philippe Délis, un famoso architetto e scenografo che ha saputo giocare con lo spazio e il colore per rendere questo uno spazio moderno che presenta oggetti antichi.

Diverse stanze sono dedicate a vari temi. Prima di tutto, una serie di foto di Saïd Aoubraim, nativo e insegnante di Agadir, sui granai collettivi. Le sue diverse visioni del sud del Marocco (alberi di argan, dune di sabbia, paesaggi, costruzioni in pietra e adobe) ci mostrano la ricchezza delle regioni attraverso la loro diversità. Un modello di un granaio collettivo nell’Alto Atlante (muri di terra e pietra, travi di pioppo e soffitto di canne) ci fa capire ancora meglio le tecniche del passato. In un’altra stanza, tocca a noi salvaguardare questo patrimonio rurale in pericolo affinché la memoria degli uomini che l’hanno fatto nascere non muoia mai.

Infine, il museo possiede una formidabile collezione di gioielli berberi (principalmente assemblati da Saïd Zitoun, un collezionista privato): ornamenti femminili, frontali, anelli, fibule, cinture, cavigliere, orecchini. Gli ornamenti sono presentati con tutte le tecniche di modellatura, smaltatura e i relativi strumenti. Sono mostrati anche diversi talismani che proteggono dall’olio cattivo, così come una presentazione degli utensili utilizzati per estrarre l’olio di argan e degli oggetti di terracotta utilizzati per conservare il cibo. Una grande mostra è anche dedicata all’architettura delle oasi da Salima Naji con il sostegno della BMCI, la Villa des Arts (vedi visita a Casablanca) e il Museo della Fondazione ONA.

Oltre alla ricostruzione di un muro di adobe all’entrata del museo, scopriamo un’arte di costruire e un’arte di vivere. È un viaggio nella memoria collettiva degli artigiani, un omaggio al loro lavoro e alle loro tecniche di un periodo passato ma glorioso. Inoltre, il museo è organizzato con gusto, messo in scena da Philippe Délis, un famoso architetto e scenografo che ha saputo giocare con lo spazio e il colore per rendere questo uno spazio moderno che presenta oggetti antichi. Qui ci si sente a proprio agio, ci si può muovere liberamente e ogni tema è evidenziato per darci il desiderio di saperne di più, di viaggiare oltre le opere esposte.

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Come arrivare al museo

Il Museo Amazigh: Avenue Hassan II – passaggio Aït Souss Agadir

Aperto da lunedì a sabato dalle 10 alle 19 (chiuso nei giorni festivi).

Visita con guida gratuita. Ingresso 10 dirham.

https://goo.gl/maps/8S4vhJHaaFBGzCd8A